In dialetto calabrese il nome significa "compare legno".
Il fucile è un monoelastico circolare con qualche piccola variante rispetto ai modelli di tipo classico.
Le caratteristiche principali:
- Legno usato : iroko, con spezzoni di mogano.
- Meccanismo di sgancio: autocostruito
- Appoggia asta ( o meglio appoggia asta "in sospensione " nel senso che l'asta rimane sospesa dalla sottostante superficie di circa un millemetro . L'asta risulta in contatto col fusto solo in testata ed in corrispondenza del meccanismo di sgancio.
- Testata con funzione di frenoidraulico stabilizzante il fucile al momento dello sparo
- Sganciasagola comandato dall'asta con sistema di passaggio della sagola sotto il fusto ( pernetti obliqui in testata e sul terzo posteriore del fusto)
- Impugnatura anatomica ottenuta con listelli di iroko/mogano e pasta di resina
- Foro in testata con funzione di riduzione attriti brandeggio, ma con possibilità di inserimento del secondo elastico (anche se il fucile è pensato per un solo elastico)
- Arbaogiva
Purtroppo il fucile risulta essere un "desaparecido". Si sganciò dalla boa ad una delle sue prime uscite e non fu mai più ritrovato.
Probabilmente avrà voluto assaggiare quel senso di libertà che il profondo blu sa regalare.
E' stato quindi, a posteriori, ribattezzato : "Scumpari lignu" ossia il "legno scomparso" :-)