Cento stupidi metri - 14 settembre 2012

oratona

Nella mia ultima battuta di pesca ho incontrato un bel mare. Assenza di corrente e soprattutto di imbarcazioni nel sottocosta. Decido di impostare la mia pescata in una zona di bassofondo con grotto che fa bei saraghi.

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Qui, in specifiche condizioni, è possibile agguatare i saragoni a libero, tecnica che predigo per insidiare questo pesce bianco. Ormeggio la barca e pedagno la boa segna sub in modo da potermi ritrovare sempre nel loro "raggio di protezione" previsto per legge. Per cui batto sempre la stesso tratto di mare. Si e no cento metri ( 50 per lato dalla boa ). Avanti ed indietro per circa due ore. Sempre sugli stessi, stupidi, cento metri. Ho un paio di occasioni su due bei saraghi (uno stimato sul Kg, l'altro di poco più piccolo). In un caso provo il tiro e manco il pesce, nell'altro non riesco nemmeno a tirare. Stranamente non mi arrabbio nemmeno, forse perchè nei giorni scorsi ho avuto modo di prendere bei saraghi e mi sento incosciamente appagato. Sono circa due ore che faccio sempre gli stessi cento metri, gli stessi stupidi cento metri. Non so perchè, ma oggi mi sono fissato che devo stare lì. Eppure, a parte quelle due occasioni, insieme ad altre su pesci più piccoli, non ho visto nulla. La mangianza è praticamente assente. Ma io, più stupido dei cento metri, rimango lì. E' quasi il tramonto. Non mi era mai capitato di fare una battuta di pesca così anomala. Ma perchè mi sono fissato? Potevo cambiare zona. Quasi, quasi esco prima del tramonto. Tanto ormai non faccio in tempo a cambiare posto e qui non c'e' più nulla (i saraghi che avevo avvistato ormai saranno intanati chissà dove). Vabbè ... qualche altro tuffo in poca acqua. Saranno si e no 3 metri. C'e' uno scoglio davanti a me con un ciuffo di posidonia sopra. Mi avvicino lentamente. Lentamente alzo la testa sopra il ciuffo. Cos'e'? Una macchia gialla a poco meno di un metro da me interrompe la monotonia del fondo. Ho il fucile di poco piegato sulla mia sinistra rispetto alla macchia gialla. Metto a fuoco la strana anomalia del fondo. Oh Dio mio ... è un orata enorme. Mostruosa. Senz'altro superiore ai 5 Kg, dritta di muso ad un metro dalla mia faccia. E larga quanto un volume di enciclopedia della Treccani. Non mi ha visto, ma contemporaneamente a questo mio pensiero, lei capisce che sono, per lei, una minaccia. Mi scoda davanti alla faccia, si allontana di 3-4 metri per poi rallentare. Io ho il tempo di allineare il fucile. So già che è fuori tiro per il roller da 73 cm. Sparo con l'illusione del miracolo. L'asta parte verso il pesce, ma logicamente l'asta non raggiunge il pesce ed esso ne esce vittorioso, proseguendo la sua corsa verso la monotonia del fondo. Risalgo a faccia in sù, a peso morto ed occhi chiusi. Perchè ??? Perchè ??? Perchè ??? sono le uniche parole che riesco a proferire, sotto voce, a pelo d'acqua. Rimango in quella posizione per un paio di minuti. Poi decido di rimettere in ordine il fucile ed avviarmi verso la barca. A bordo mi siedo e guardando il tramonto, continuo solo a chiedermi : perchè, perchè quegli stupidi centro metri ? perchè ?