E leccia fu ... - 20 agosto 2006

Oggi è l'ultima domenica di agosto da mega-confusione. Infatti è già cominciato il contro-esodo.

Mi dispiace per chi ha finito le ferie, ma io non ne potevo proprio più.

Read MoreAbitando vicino al mare, preferisco non andare a pescare durante i periodi di confusione da villeggianti ed andarci quando il numero di turisti cala.

La mia ultima uscita in mare ( complice anche il brutto tempo) risale infatti proprio a fine luglio.

Ma ieri ...........

Proprio non ce la facevo più .........

troppa astinenza da mare.

E così ..... decido di puntare la sveglia alle ore 6.00 ( fino alle 08.00 sono potenzailamente reperibile in ospedale ) così da essere bello e che pronto allo scoccare dell'orario prefissato per entrare in acqua.

Puntuale alle sei la sveglia suona ....... ma io dopo un veloce consulto con morfeo decido di disattivarla e girarmi dall'altro lato e continuare il mio sonnellino: dedicherò la mattinata ad un giro in barca con moglie e figli.

La pesca ha aspettato 20 giorni e aspetterà qualche altro giorno.

Ore 10.00:  siamo in spiaggia con moglie e figli col programma di prendere la barca e fare un giretto

Però SORPRESA: il maggiore dei due figli decide di dare improvvisamente "forfait" preferendo giocare sulla spiaggia col suo aquilone nuovo ( 3 euro spese bene dai cinesi : BENEDETTI CINESI )

Insomma all'improvviso mi ritrovo LIBERO da impegni di gita domenicale con la famiglia e affranto :-) decido di prendere l'attrezzatura e fare un giro in barca da solo.

ore 10.30: Alla velocità della luce sono in barca, con il mio arbaroller 76 e con Tifone ( che da poco ha subito anch'esso una trasformazione in roller). Mi dirigo verso una secchetta che conosco, ma mi rendo subito conto di non potermi immergere non tanto per la visibilità limitata, ma per l'intenso traffico nautico ( tra moto d'acqua, motoscafi, canoe, barche a vela, gommoni etc etc. si rischia pelo e contropelo).

Quasi quasi decido di tornare indietro, ma poi mi ricordo che a poca distanza ci sono gli scogli più stupidi che io conosca: Solo qualche centinaio di metri quadri di scogli in 3-5 metri d'acqua tra due spaiggie da dove si può ascolatare anche da sott'acqua la musica da discoteca delle spiaggie vicine: Insomma il contrario del relax della pescasub.

Unico vantaggio: pressocchè assenza di imbarcazioni.

Decido di fare più che altro un bagno di relax ascoltando un pò di musica tra un'immersione e l'altra.

Tanto i vacanzieri domani cominciano a partire e poi sarà un'altra storia.

Dalla superficie avevo avvistato la punta di uno scogli che dai 3 metri si porta quasi a pelo d'acqua.

Decido di praticare un agguato sul fondo avvicinandomi alla base dello scoglio da una distanza di una quindicina di metri. La visibilità è sui 4-5metri.

Respirazione, concentrazione, un ultimo ascolto alla hit del momento ( un ritmo sudamericano ) e giù nel silenzio del blu ( o quasi, visto l'abissale profondità di metri 3 circa ).

Giunto alla base dello scoglio uno sciarrano si para davanti, vengo distratto dal suo mivimento.

Ma mi accorgo che subito dietro qualcosa si muove.

Mi paralizzo sul fondo.

Un dotto sta cercando di intanarsi, ma alla mia immobilità risponde anch'esso immobilizzandosi.

Si gira e mi mostra il muso. Il tempo di allineare l'arbaroller 76 ....... e ZACCCCCCCCC ........... insagolato e fulminato.

Non è il dotto della vita ........ ma ......... non mi sarei giocato cinque lire che al primo tuffo, al ritmo di musica sudamericana, prendessi un dotto.

Beh ......... contro ogni aspettativa, ho evitato il cappotto: NON CI POSSO CREDERE

Decido di praticare qualche aspetto intorno allo scoglio prescelto nel tentativo di avvistare qualche cefalo nel semi-torbido.

Al 3°-4° aspetto, dopo non aver avvistato pressocchè nulla, decido di spostarmi di una cinquantina di metri verso riva alla ricerca di qualche saraghetto da integrare al dotto.

Pinneggiando intravedo un masso che si alza dal fondo di non più di una cinquantina di centimetri.

Decido di immergermi e posizionarmi dietro di esso per fare l'aspetto a cefali e saraghi.

D'altra parte la quota è impegnativa :-)) ( la profondità supera abbondantemente il metro e ottanta centimetri, visto che con la punta delle pinne riesco a toccare il sommo del masso).

Due tranquilli respiri e giuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu nell'abisso dei due metri ( o poco più) !!!!!

Sul fondo ( si fa per dire ) aguzzo lo sguardo davanti a me alla ricerca di qualche bel musino di cefalo a mezz'acqua che mi punti.

Nulla.

Sto praticando una delle mie apnee più lunghe........ sono passati quasi venti secondi, dall'inizio dell'immersione :-))))))) - ( ah dimenticavo........ : stavolta a ritmo di disco-music )

Insomma alla fine di questa interminabile apnea ......... un'ombra proveniente rapidissima dalla mia destra, mi oscura all'improvviso la visuale.

Qui lo scherzo finisce.

In una frazione di secondo materializzo il tutto.

E' LEI: la leccia.

Mi sta sfilando davanti. Ho il mio arbaroller con mulinello autocostruito con almeno trenta metri di sagola. Ho il fucile carico alla seconda tacca. Ho l'asta con foro davanti le tacche ( FONDAMENTALE ). Ho il fucile nella giusta posizione, anche se non perfettamente allineato.

La Leccia sta sfilando rapidamente davanti ai miei occhi, poco sopra ai miei occhi e alla linea di mira. Riesco a percepire il suo movimento di coda.

E' un attimo.

Alzo il fucile, allineo, miro, sparo. Istintivamente.

La leccia è presa, colpita bene poco dietro l'opercolo , all'altezza della colonna.

Ma non l'ho fulminata. Lei ha avvertito il colpo. Infatti per una frazione di secondo si immobilizza, sembra alzare la testa come in un spasmo, ma immediatamente parte verso il largo tirandosi dietro una ventina di metri di sagola ( avevo il mulinello quasi chiuso).

Scompare nel torbido. Vedo solo la sagola in tensione quasi diretta verso il fondo. Ho paura ( non potendola più vedere ) che decida di strusciarsi su qualche scoglio.

La assecondo con la fuga e la seguo a pinneggiate verso il largo, su una zona di sabbia.

Adesso sono più tranquillo, ma lei tira come una pazza furiosa. E' impressionante la forza sviluppata dalla leccia.

Ripenso a come l'ho colpita. Sono sicuro di averla colpita bene, ma non sono sicuro di averla passata da parte a parte.

Temo per la tenuta dell'alettta ( montavo asta con monoaletta) e decido di affrettare i tempi del recupero.

Lei comincia a perdere le forze. La assecondo nelle successive 3 o 4 sfuriate e decido di recuperare un pò di sagola. E' stanca e si fa avvicinare fino a 5 -6 metri.

Purtroppo non ho il secondo fucile per doppiarla che furbamente avevo lasciato sulla barca.

A questo punto mi accorgo che la ferita si è slargata, ma per fortuna l'asta è fuoriuscita dall'altra parte con aletta aperta. Per questo è fondamentale tenere la sagola in tensione.

La leccia è sotto di me a circa tre metri messa di lato, ma ancora con una grande vitalità. Se la assencondo ancora nelle sue fughe rischio che l'asta si sfili attraverso la ferita slargata.

Decido di giocare il tutto per tutto.

La tiro di forza, col tentativo di afferrale l'asta per le due estremità.

Tiro, ma lei fa altrettanto.

Scendiamo insieme per circa 2 metri sott'acqua, afferro l'asta dalla parte del codolo con una mano e cerco di afferrare la punta con l'altra mano. Mi riesce quasi subito, anche se lei si vendica procurandomi una piccolo graffio con le spine dorsali alla mano destra.

MA ormai E' MIA.

La tengo stretta mentre cerca di liberarsi con possenti colpi di coda. La afferro per le branchie e pongo fine alle sue sofferenze con una stilettata.

In modo teatrale, mi sono guadagnato gli applausi di altri tre pescasub che nel frattempo avevano ormeggiato a poca distanza da me. Ho, infatti, simulato un combattimento a filo d'acqua col pesce ormai morto. Lo sbattevo di qua e di là, mentre i tre mi osservavano alla debita distanza. A fine "simulazione" ho alzato lo sguardo ed ho i visto i tre applaudire, avvicinandosi a scambiare quattro chiacchere. La pesca sub è anche questo :-) 

Al ritorno al porticciolo è stato una sorta di trionfo ( figurarsi ....... domenica d'agosto piena di turisti ). Ho dovuto anche prestare il pesce a persone per farsi la foto e c'e' stato pure chi l'ha voluta fare a me :-((( .

Insomma ........ quando il pesce ti vuole bene ti viene a cercare ........ altro che albe o calasole:

ore 11.30 : di una affollatissima domenica di agosto al ritmo di musica.

Stranezze del mare.

Le foto: