Ma il Kopis è sempre il Kopis - 20 dicembre 2008

Gli ultimi tempi sono stati dedicati allo studio e alla interpretazione dei numeri "arbaletologici".

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Tra una formula ed un'altra, un numero ed un'equazione ..... mi sono reso conto che dopo 4 mesi il mare avrebbe dato una piccola tregua.

Un'inverno così, da quando vivo in Sicilia, non me lo ricordo proprio : altro che isola del sole .... vento e pioggia costante !!!!

Mare impraticabili da mesi ( almeno sul versante ibleo della costa sicula).

Dopo aver dato un'occhiata alle previsioni meteo, mi sono reso conto che avrei avuto la possibilità di un mezzo pomeriggio a mare, complice la solita nottata di lavoro, che comunque ha il vantaggio di lasciarmi libero il giorno successivo ad essa.

Così, è davvero il caso di dire che rispolvero il Fido. Indosso i superpakkiopoteri e mi fiondo a mare. Appena arrivo, lo scenario è il mio preferito: deserto assoluto, neanche un'ombra umana in un raggio di centinaia di metri.

Scruto dalla costa il mio "Skerki", so che ci dovrebbe essere già in azione Franco nelle vicinanze. Ed in effetti intravedo il pallone; dopo una mezzoretta trascorsa tra lento pinneggiamento e qualche piccolo aspetto giusto giusto per rompere il fiato, effettuiamo il già programmato rendez-vous a mare con Franco.

Purtroppo la giornata non sembra delle migliori: Franco, il mio compagno di pesca, ha avvistato solo qualche saraghetto ( qualcuno dei quali è a cavetto) e preso un bel polipo. Tant'e' che mi comunica la sua voglia di abbandonare il terreno di "caccia" causa mancanza dell'elemento principale: quello ittico.

Io non demordo .... e penso che comunque l'occasione è buona per mantenere un minimo di acquaticità anche se sono zavorrato come un asino da soma (11 Kg di piombi distribuiti tra due cinture ed uno schienalino).

Le azioni si susseguono tra un misto di aspetti ed agguati. Riesco a portare a cavetto qualche saraghetto da mezza porzione (uno dei quali preso davvero con una azione da manuale .... con tiro finale a più di 2 metri dalla punta del fucile a 90° sulla mia sinistra. Sarago spiedinato coda-testa) ed un cefalo discreto preso nella risacca in 50 cm d'acqua agguatando tra gli scogli.

Il freddo comincia a sentirsi per cui decido anch'io di abbandonare il campo di battaglia. Durante il rientro a riva, so di incontrare una distesa di massi poggiati su un fondale di massimo 2 metri.

L'incrocio della corrente è di quelli giusti. Penso che potrebbe esserci qualche predatore in caccia in mezzo alla risacca. Effettuo una lenta capovolta, mi apposto alla meno peggio tra i massi. Le pinne danzano all'unisono con le onde, sballottolate a destra e a manca, ma vedo un grosso cefalo avvicinarsi di muso e subito dietro riconosco la sagoma di una spigola che mi punta decisissima. Purtroppo la mia posizione totalmente scoperta la fa desistere dall'avanzare ulteriormente, e a 4-5 metri gira di coda e scomapre nel torbido.

Riemergo, mi sposto rapidamente di una diecina di metri nella direzione in cui l'avevo vista sparire. Capovolta con energico Skiaffo !!!!

Passano 10 secondi ed una ventina di cefali riappaiono puntandomi di muso. Guardo in coda alla processione e la rivedo. Stavolta sono ben appostato . Lei, un pò guardinga, si mette di lato per scrutarmi meglio, ma non si rende conto di essere già a tiro.

Il tiro è un tantino alto, ma la signorina è vinta !!!!!!!