Un San Pietro a San Martino - 11 novembre 2008

Oggi è il mio ultimo giorno di riposo radio-attivo !!!!!!

Read MoreDopo aver sbandierato ai 4 venti la mia foga piscatoria pre-riposo, sono stato colto da malanni di probabile origine "gufesca".

Così mi sono rinchiuso in un religioso silenzio con la mia faringo-tubarite.

Ho iniziato subito una terapia d'urto a base di nduja e fagioli che nel giro di 24 ore hanno quasi completamente risolto il malanno ( alla faccia dei gufi ).

E così ho potuto "abbiarmi" a mare per tre giorni consecutivi proprio con l'ingresso dell'alta pressione dell'estate di San Martino.

Il giorno prima di San Martino, l'acqua si presentava ancora torbida, ma soprattutto vi doveva essere qualche residuo gufesco sul mio groppone, poichè dopo 3 ore in acqua, sono riuscito ad evitare il cappottone grazie ad un sarago da porzione.

Il giorno di San Martino avevo smaltito qualsiasi residuo gufesco ed, accompagnato dal fido kopis, mi sono lasciato andare a mare.

All'ingresso in acqua ho subito notato una migliore visibilità: circa 6 metri.

Il mare si presentava davvero splendido fin dal primo mattino con solo una lieve increspatura in superficie.

Al primo tuffo, subito mi rendo conto che la situazione di mangianza è nettamente migliore rispetto al giorno prima.

Al secondo tuffo in acqua poco più di 3 metri, avviene un incontro che mi rimarrà per sempre impresso nella memoria.

Stavo quasi per appoggiarmi sul fondo, quando la mia attenzione veniva rapita da un movimento proprio sotto di me.

All'inizio non capisco nemmeno che si tratta di un pesce: una macchia allungata di colorito grigio/azzurro si sposta dolcemente sotto di me.

Focalizzo lo sguardo e scorgo le splendide pinne di un pesce, ma ancora non riesco a capire di cosa si tratta. Il pesce mi mostra costantemente la coda a non più di un metro e mezzo dalla mia faccia. Mi sposto di lato e lui si sposta di quel tanto da mostrami sempre la coda, come se fosse pronto a scattare in avanti; ma rimane sempre lì a non più di due metri.

Lo osservo bene e mi rendo conto di essere davanti ad uno splendido pesce San Pietro di non grosse dimensioni ( sarà stato circa 3 etti).

Avevo visto altre volte un San Pietro in pescheria, ma credetemi ....... nulla a che vedere con la bellezza del pesce visto dal vivo: a partire dai colori, ma soprattutto i movimenti ....... sembrava sospeso in acqua.

Non muoveva nessuna parte del corpo se non le lunghe pinne dorsali in una rapidissima vibrazione, come le ali di un colibrì.

Dire che sono rimasto affascinato da questo splendido animale è dir poco.

Un contrasto di bellezza della natura: le lunghe pinne, quasi immobili a farlo apparire più grande di quello che in realtà era, contrastavano con l'incredibile velocità di movimento delle pinne dorsali.

Il suo essere sospeso in acqua contrastava con quella strana posizione di "coda" come se fosse pronto ad uno scatto fulmineo come un ghepardo in caccia.

Il suo atteggiamento di quasi non curanza di me ( essendo costantemente di "spalle") contrastava con quel suo sguardo attento ad ogni mio piccolo movimento che esso risuciva a percepire grazie ai globi oculari sporgenti.

Abbiamo nuotato insieme per circa dieci minuti, lenti, sospesi in una dimensione senza spazio e senza tempo.

Si faceva avvicinare, anche quasi toccare.

Poi quasi sazi ognuno della presenza dell'altro, abbiamo proseguito in due direzioni diverse, lui spaventato da un mio tentativo di avvicinamento un pò troppo irruento, io ormai appagato da un incontro penso rarissimo.

E così con gli occhi pieni del San Pietro nel giorno dell'estate di San Martino ho proseguito la mia scorazzata marina.

A fine giornata non ero solo:

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